23 settembre 2015
10 settembre 2015
Il PCRF (Palestinian Children Relief Fund) sosterrà i costi della scuola dei bambini durante il prossimo anno scolastico.
A questo link trovate la loro campagna di raccolta fondi.
A questo link trovate la loro campagna di raccolta fondi.
15 agosto 2015
Tornando a Gaza..
I bambini, senza medicazioni perchè al Ministero della Salute non ne hanno abbastanza da consegnare loro, restano in attesa dell’elettricità per almeno otto ore al giorno, grondanti di sudore dal caldo, senza possibilità di accendere un ventilatore (non un condizionatore!). Le mamme aspettano l’elettricità soprattutto per poter cucinare (il gas non si trova o è troppo costoso), niente acqua perchè anche la pompa funziona con l’elettricità.
La casa di I. è stata parzialmente distrutta dai bombardamenti israeliani dello scorso luglio e la sua numerosa famiglia ora vive nell’unica stanza rimasta (sono in sedici con due bambini disabili e I.). La sorella di H.di quattro mesi è rimasta uccisa da una scheggia di un missile che le ha attraversato il collo da una parte all’altra lo scorso luglio. Ho fatto fatica a riconoscere posti che mi erano familiari, non c’è piu’ neanche l’asilo. Molte, troppe, le famiglie hanno perso tutto e nessuno restituirà niente.
'In nome della sicurezza di Israele?'- mi sono ripetutamente chiesta.
Alla ricerca di fondi per continuare a sostenerli a scuola, nelle medicazioni e nella fisioterapia...
11 giugno 2015
08 marzo 2015
29 ottobre 2014
12 settembre 2014
Sostegno alle Farfalle di Gaza (2014-2015)
Inizia il secondo anno di scuola per i bambini che sono stati integrati nelle scuole lo scorso anno grazie al sostegno di Debra Italia e della Fondazione Vik Utopia Onlus.
La scuola inizia con due settimane di ritardo per via dell'operazione militare israeliana 'Margine di Protezione' iniziata l'8 luglio e terminata il 26 agosto.
I fondi raccolti serviranno a pagare le rette scolastiche e il servizio di trasporto, la fornitura di medicazioni per la pelle e il servizio di trasporto per raggiungere i centri di fisioterapia.
DEBRA Italia Onlus
via P. Mascagni 152
00199 - Roma
Conto corrente n. 10898244
UNICREDIT BANCA, Agenzia Via La Spezia - Roma
IBAN: IT 20 W 02008 05293 000010898244
BIC Swift Code: UNCRITM1S60
Alcuni bambini hanno dovuto lasciare la loro casa e vivono presso le scuole gestite dall' UNRWA.
Per sostenere i bambini e le loro famiglie si puo' fare una donazione a Debra Italia, specificando nella causale 'Progetto Le Farfalle di Gaza'.I fondi raccolti serviranno a pagare le rette scolastiche e il servizio di trasporto, la fornitura di medicazioni per la pelle e il servizio di trasporto per raggiungere i centri di fisioterapia.
DEBRA Italia Onlus
via P. Mascagni 152
00199 - Roma
Conto corrente n. 10898244
UNICREDIT BANCA, Agenzia Via La Spezia - Roma
IBAN: IT 20 W 02008 05293 000010898244
BIC Swift Code: UNCRITM1S60
25 agosto 2014
NON TUTTI I BAMBINI SONO UGUALI
di Gideon Levy
di Gideon Levy
Dopo il primo bambino, nessuno ha battuto ciglio. Dopo il cinquantesimo, sull'ala di un aereo non si è avvertito neppure un lieve tremore. Dopo il centesimo, hanno smesso di contare.
Dopo il duecentesimo, hanno accusato Hamas. Dopo il trecentesimo, hanno accusato i genitori. Dopo il quattrocentesimo bambino, hanno inventato scuse. Dopo (i primi) 478, sembra che non importi a nessuno.
Poi è arrivato il nostro primo bambino e per Israele è stato uno shock. Piange il cuore a pensare a Daniel Tragerman, quattro anni, ucciso venerdì sera nella sua casa a Sha'ar Hanegev. Un bel bambino, che una volta si era fatto fare una foto mentre indossava la maglia della squadra di calcio argentina, blu e bianca, quella con il numero 10. Il cuore di chiunque si spezzerebbe alla vista di questa foto, chiunque piangerebbe per com'è stato brutalmente ucciso. “Ehi Leo Messi, guarda questo bambino. Tu eri il suo eroe”, recita un post su Facebook.
All'improvviso la morte ha un volto, sognanti occhi azzurri e capelli chiari. Un corpo esile che non crescerà mai. Improvvisamente la morte di un bambino ha un senso, improvvisamente è scioccante. È umano, comprensibile e commovente. È umano anche che l'omicidio di un bambino israeliano, un figlio di tutti noi, susciti una maggiore immedesimazione rispetto alla morte di qualche altro bambino. Quello che risulta incomprensibile è la risposta degli israeliani all'uccisione dei loro figli.
In un mondo dove esistesse qualcosa di buono, i bambini sarebbero stati lasciati fuori da quel crudele gioco chiamato guerra. In un mondo dove esistesse un po' di bene, sarebbe impossibile comprendere la totale, quasi mostruosa, insensibilità di fronte all'uccisione di centinaia di bambini (non nostri, ma morti per mano nostra).
Immaginateli in fila: 478 bambini, in una graduale serie di morte. Immaginateli indossare magliette di Messi (anche alcuni di quei bambini lo avranno fatto, prima di morire); anche loro lo ammiravano, proprio come faceva il nostro Daniel che viveva in un kibbutz. Ma nessuno li guarda. I loro volti non si vedono, nessuno è sconvolto per le loro morti. Nessuno scrive su di loro “Ehi Messi, guarda questo bambino”.
Ehi Israele, guarda i loro bambini.
Un muro di ferro di negazione e disumanità protegge gli israeliani dal vergognoso lavoro delle loro mani a Gaza. Infatti, certi numeri sono duri da digerire. Delle centinaia di uomini uccisi si potrebbe dire che erano “coinvolti”. Delle centinaia di donne, che erano “scudi umani”.
Allo stesso modo, per un piccolo numero di bambini si potrebbe affermare che l'esercito più etico del mondo non aveva intenzione di colpirli. Ma cosa potremmo dire di quasi cinquecento bambini uccisi? Che l'esercito israeliano “non aveva intenzione di colpirli”, 478 volte? Che Hamas si nasconde dietro tutti loro? Che questo ha legittimato la loro uccisione?
Hamas può essersi nascosto dietro alcuni di quei bambini ma ora Israele si nasconde dietro Daniel Tragerman. Il suo destino è già stato usato per coprire tutti i peccati dell’IDF a Gaza.
Ieri la radio ha già parlato di “omicidio”. Il primo ministro ha già definito l’omicidio “terrorismo”, mentre centinaia di bambini di Gaza nelle loro nuove tombe non sono vittime di omicidio o terrorismo. Israele li doveva uccidere. Dopo tutto, chi sono Fadi e Ali e Islaam e Razek, Mahmoud, Ahmed e Hamoudi davanti al nostro unico e solo Daniel?
Dobbiamo ammetterlo: in Israele, i bambini palestinesi sono considerati alla stregua di insetti. È una dichiarazione orribile ma non c’è un altro modo per descrivere l’umore in Israele nell’estate del 2014. Quando per sei settimane centinaia di bambini sono uccisi, i loro corpi sepolti nei detriti, accumulati negli obitori, qualche volta addirittura nelle celle frigorifere della verdura per mancanza di altro spazio. Quando i loro genitori inorriditi trasportano i corpi dei loro bambini come se fosse normale; i loro funerali vanno e vengono, 478 volte. Persino il più freddo degli israeliani non permetterebbe a se stesso di essere così insensibile.
Qui qualcuno deve alzarsi e urlare “Basta”. Tutte le scuse e tutte le spiegazioni non aiuteranno, non c’è niente di peggio che distinguere tra un bambino che può essere ucciso e un bambino che non può. Ci sono solamente bambini uccisi per nulla, centinaia di bambini la cui sorte non tocca nessuno in Israele, mentre la morte di un bambino, solo uno, riesce a unire tutti quanti in lutto.
Gideon Levy è un opinionista israeliano. Il suo articolo è stato pubblicato su Haaretz
12 luglio 2014
15 aprile 2014
Presentazione video del progetto 'Le Farfalle di Gaza'
Video del progetto 'Le Farfalle di Gaza'. Link
22 marzo 2014
Un violino e un toro pacifista per le farfalle di Gaza
Piccola festa organizzata insieme agli altri internazionali che vivono a Gaza durante la quale Christian ha raccontato ai bambini, accompagnato dal suo violino, la storia del toro Ferdinando che ama starsene seduto a sentire il profumo dei fiori e, quando viene scelto per la corrida e portato a Madrid, invece che lottare resta incantato dai fiori sui cappelli delle dame nell'arena...
06 marzo 2014
02 marzo 2014
11 febbraio 2014
07 febbraio 2014
Desiderio di autonomia..
06 febbraio 2014
Distribuzione giochi
Sono stati distribuiti ai bambini più piccoli i giochi donati da Music for Peace all'associazione Rare Skin Diseases di Gaza.
04 febbraio 2014
03 febbraio 2014
Passare un po' di tempo con I.
I. sarebbe capace di cambiare il mondo solo con i suoi pollici che fortunatamente non sono ancora fusi alle altre dita della mano. Balla cercando di restare in piedi da sola nonostante la schiena curva e le contratture delle gambe, ma la sua vera passione è fare le capriole.
I bambini hanno ancora bisogno di fare fisioterapia per alleviare le limitazoni di movimento dovute alle contratture articolari e riuscire un giorno a camminare. Ogni piccola donazione a sostegno dei costi di trasporto per far raggungere loro i centri di fisioterapia sarà preziosa.
21 gennaio 2014
16 gennaio 2014
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